domenica 9 febbraio 2014

Retrogaming: Silent Hill

Siamo nel 1999, mentre i Giapponesi della Capcom si preparano a sfornare il terzo capitolo di una delle serie survival horror di maggior successo della storia videoludica, i connazionali della konami pubblicano un gioco destinato ad aprire la strada verso la saga numero uno rivale di Resident Evil, stiamo parlando di Silent Hill.

Questo gioco, in esclusiva PlayStation, per quanto si possa accostare al survival della Capcom , ha delle differenze che lo caratterizzano.

L'atmosfera che si percepisce, è disturbante dal punto di vista psicologico con creature inquietanti e situazioni surreali degne del peggior incubo.

Silent Hill deriva dal nome della cittadina maledetta dove si verificano strani eventi che coinvolgeranno Harry Mason, il quale è alla ricerca di sua figlia Cheryl, scomparsa a seguito di un'incidente stradale nei pressi del paese.

Altra particolarità di questo gioco, rispetto alle sue concorrenti dell'epoca, è proprio il protagonista; esso non è il classico eroe esperto d'armi o avvezzo all'azione, anzi, è una persona qualunque che cerca di sopravvivere agli orrori nel disperato tentativo di cercare sua figlia.

L'inventario è illimitato, quindi si può portare con sé tutto quello che si trova senza doverlo gestire, così come i salvataggi, che tuttavia sono sempre legati a dei punti ben stabiliti.

La trama è molto articolata, e durante il gioco sono presenti numerosi enigmi, alcuni più impegnativi, mentre i finali sono 5 e variano in base alla reazione di alcuni momenti chiave.

Graficamente questo gioco utilizza fondali poligonali, a differenza di Resident Evil che usa una grafica renderizzata e quindi statica. Questa scelta però, visto i limiti tecnici della console, ha costretto i programmatori a ridurre la qualità delle animazioni di alcuni nemici. L'uso massiccio della nebbia, per quanto sia stato fondamentale nel dare quell'atmosfera inquietante alla cittadina, è dovuta anch'essa a scelte di risparmio grafico, infatti serve per nascondere il fastidioso effetto popup. Ottimi invece i filmati d'intermezzo.

Una nota di riguardo va alla colonna sonora, realizzata da Akira Yamaoka, compositore giapponese che gode di una certa fama internazionale.

Concludendo; Silent Hill è stato un gioco importante nel suo genere che ha dato il via ad una celebre saga ricca di atmosfere disturbanti, basata sull'horror psicologico a differenza di quello più xenofobico di Resident Evil.

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